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SINGLE SÌ, MA A CHE PREZZO

Aggiornamento: 7 giorni fa

di Alessandra Masini


È un mondo fatto per due, come le confezioni dello yogurt. Ma non serve di certo una canzone di Coez per azzardare un’affermazione del genere. Questo è solamente l’ennesimo tassello da aggiungere al tetris della vita di un giovane a metà tra “enti” ed “enta”, che tutto ha tranne che incastri saldi e stabili. Ma la Gen Z è consapevole di come stanno le cose, per questo se ne guarda bene dal fermarsi per davvero. O più probabilmente, non può fermarsi per davvero, visto che mancano i presupposti per creare un progetto di vita concreto e a lungo termine.

 

Lavoro precario, stipendi incerti e inadeguati a sostenere i costi della vita, collasso ambientale alle porte, pandemie e guerre dietro l’angolo non fanno altro che alimentare nei giovani ansie e paure per il Futuro. E impediscono loro di costruirselo. A dirlo non solo i protagonisti di questo fantomatico Futuro, ma anche svariati studi, tra cui quello condotto dall’Ordine degli Psicologi della Toscana tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 dal titolo “La salute psicologica nel post pandemie”. La ricerca, che ha indagato lo stato di salute mentale nei giovani, fa emergere come la crisi climatica, la pandemia, le guerre hanno alimentato disturbi come ansia e depressione.

 

Non bastava l’ecoansia, lo stress finanziario e altre fobie scatenate da calamità esterne, ci mancava la paura persino di rimanere single. I giovani hanno impiegato, infatti, una vita a decostruire il falso - nonché misogino - mito per cui le principesse debbano aspettare il principe e vivere insieme felici e contenti finché morte non li separi. Fin dai tempi del catechismo si racconta loro che l’umanità altro non è che la diretta discendenza di quei due peccatori di Adamo ed Eva. I primi esseri umani creati da Dio erano una coppia, lo dice la Genesi. Si tratta, dunque, di un concetto alquanto antico. Ma non serve tornare all’Origine dei tempi per capire che la narrativa tradizionale e predominante ricorda costantemente ai giovani di come la realizzazione della vita e di loro stessi avvenga soprattutto attraverso l’amore romantico. Anche le fiabe e i film con cui vengono cresciuti dipingono l’amore come l’aspirazione massima, soprattutto per le donne.

 

Ma non solo narrativa mediatica e narrazioni cinematografiche costruiscono le loro ambizioni - e ansie, appunto. Dati alla mano, si può confermare che le paure dei giovani sono concrete e fondate. Secondo il report ISTAT sui consumi delle famiglie nel 2023, una persona single tra i 18 e i 34 anni spende in media 1.730 euro al mese, di cui 686 per la casa (affitto o mutuo) e le utenze. Al secondo posto, tra le spese più importanti, troviamo i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, per cui la spesa media è di 265 euro al mese. Per una coppia senza figli della stessa fascia d'età, queste due voci valgono rispettivamente 903 euro e 411 euro al mese, cioè circa 451 euro e 205 euro al mese a testa.

 

In altre parole, la vita è più cara se sei single.

 

Ancora una volta i giovani sono vittime e fautori di un circolo vizioso: ci si aspetta che costruiscano un progetto sicuro e stabile in un mondo che non dà le risorse per mettere radici, con o senza un partner. Il tutto si ripercuote sulla capacità di instaurare rapporti seri e duraturi. Da qui il paradosso della situationship, ovvero la relazione-non-relazione in cui molti capitano di continuo, perché attiva i cari vecchi ormoni dell’amore ma non il senso di responsabilità nel porre le basi per un progetto condiviso.

 

Questo amore, però, è l'ennesimo frutto del capitalismo: una ricerca affannosa e superficiale che serve per sopravvivere e che ha perso il significato delle origini.

Ma l’amore non è la mela del Male di Adamo ed Eva, non dovrebbe essere intriso di opportunismo, aspettative e forzature. Si deve, quindi, ritrovare la volontà di impegnarci e crescere con l’altro per il gusto di stare insieme e volersi bene.

L’amore dovrebbe essere una cosa semplice.


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single sì, ma a che prezzo

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