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ZONA DI INTERESSE

di Ciro D'Arpa

A partire dalla mattinata, io sento le notizie dal mondo. Mi giungono gli spari, possiamo dire.

E mi ricordai, così, della “zona di interesse”, come veniva chiamato il perimetro di alcuni chilometri intorno ad un campo di concentramento nazista. Un posto di campagna in cui, nelle case della buona borghesia, la vita continuava a svolgersi piacevole mentre, da oltre il muro di cinta, ogni giorno provenivano gli spari, i latrati dei cani, le urla dei soldati e la puzza di carne bruciata.

Mi sono ricordato ed ho cercato il nome esatto. Si, il nome era proprio quello (“interessengebiet” in tedesco), ma sul web questo termine risulta essere anche un film, uscito proprio qualche mese fa.

Il regista ha riproposto il fatto, sembra, in modo mirabile: una narrazione ambientata dentro la casa del direttore di Auschwitz, col relativo giardino fiorito, la piscina, gli arredi d’epoca ed i bambini sorridenti. Mentre, oltre il muro, gli spari e tutti gli altri rumori fanno da sfondo alla storia.

Il campo di Auschwitz non si vede mai, né compare alcun internato. Un po' come nel western “Ombre rosse” –ricordate?- gli indiani non appaiono affatto, giunge solo una freccia -una freccia sola- che trafigge il petto del passeggero della diligenza.

Quel passeggero è ognuno di noi, se vogliamo stare dentro la metafora.

Risulta che “zona di interesse” sia stato girato durante la guerra in Ucraina ma prima dello sterminio di Gaza. Il regista è ebreo.

Il film avrebbe potuto essere sponsorizzato persino dal governo di Israele, ma alla fine il produttore si è trovato in mano un traslato di quello che sta succedendo oggi, a tutto campo, intorno alle nostre esistenze.

I rumori che fanno da leit motif sono stati ricostruiti in modo meticoloso riproducendo gli spari dei fucili d’epoca, il capestìo degli scarponi, i rumori di un inceneritore, ecc.; e poi sono stati elaborati tenendo conto della distanza e dell’attutimento dei suoni dovuto al muro di cinta. Un lavoro da Oscar.

L’autore del libro che porta lo stesso nome del film è morto quando la pellicola è comparsa nelle sale.

No, non lo ho visto il film. Non c’è bisogno. Come dicevo, sento le notizie ogni mattina.


Zona di Interesse
Zona di Interesse

 

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