Ho incontrato il dottore Dario Miedico (82 anni) a Palermo, il 27 e 28 ottobre, durante due incontri serali che ha tenuto sulla obbligatorietà dei vaccini pediatrici.
Nel 2017, tre mesi dopo aver ricevuto l’onorificenza per i suoi 50 anni di attività, Dario Miedico è stato radiato dall’Ordine dei Medici della sua provincia “per aver diffamato la pratica vaccinale”; ed ancora, dopo sei anni, aspetta che la magistratura ordinaria esamini il suo caso in cassazione.
La prima cosa che ha detto in conferenza è stata: “Io non sono contro i vaccini, sono contro l’obbligo dei trattamenti sanitari in Medicina, e l’ho sempre detto pubblicamente”.
Forse non è a tutti noto che, in ragione di una circolare della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici del 2016, un’affermazione comunque contraria ai vaccini da parte di un medico configura una “grave colpa deontologica”.
Ed appunto per queste sue affermazioni, Miedico è stato radiato; esattamente due mesi prima che venisse emanato il DL Lorenzin (poi convertito in legge) che ha imposto l’attuale obbligo di 10 vaccini per i bambini italiani.
Una “radiazione preventiva, per dare un chiaro segnale a tutti i colleghi –dice Miedico- Radiazione contemporanea a quella di Roberto Gava e di Gabriella Lesmo (entrambi per la stessa colpa). Gabriella era la madre di un bambino con danni irreversibili da vaccino, è morta tre mesi dopo la sua radiazione, era ancora giovane, aveva 25 anni meno di me”.
Il concetto attualmente vigente in Medicina è infatti “i vaccini fanno bene e non si discute”.
Presente ai due incontri, l’avvocato Francesco Cinquemani ha precisato: “Per la Corte Costituzionale l’obbligo vaccinale è legittimo. Se ciò sia giusto o no è un altro discorso”.
Dario Miedico è un medico legale che è stato consulente di parte lesa in almeno 50 cause per risarcimento da danni gravi dovuti ai vaccini pediatrici. Ne ha vinte una ventina.
La legge italiana afferma che per ottenere un indennizzo in causa civile, il nesso di causa tra la vaccinazione ed il danno debba essere “una ragionevole possibilità”.
Ha dichiarato Miedico: “in tutti e 50 i casi il danno grave era ben più che una ragionevole possibilità. Io ho presentato sempre e soltanto casi in cui la documentazione era ben provante. Se non ho una documentazione chiara io nemmeno mi ci metto”.
Dario Miedico parla con vasta esperienza, dati concreti, onestà intellettuale e coraggio, senza curarsi dell’effetto delle sue parole.
Ma lo può fare?
L’articolo 55 del Codice Dentologico vigente afferma infatti che “il medico deve promuovere una informazione sanitaria accessibile rigorosa e prudente, fondata sulle conoscenze scientifiche acquisite” – e aggiunge anche che “non divulga notizie che alimentino aspettative o timori infondati o, in ogni caso, idonee a determinare un pregiudizio dell’interesse generale”.
Nel caso specifico, i timori possono anche essere fondati, ma se poi chi ascolta non si vaccina, ecco che si configura un “pregiudizio dell’interesse generale”, in pratica, una possibile diminuzione delle vaccinazioni.
In aggiunta agli aneddoti accennati in conferenza, ho chiesto al dottore Miedico di raccontare altro che riteneva saliente. Mi ha dunque parlato dei primi tempi in cui era medico vaccinatore alla Scuola Speciale Negri per cerebrolesi, ed il suo stupore ad osservare i peggioramenti post-vaccinali dei bambini ricoverati; le sue relazioni a riguardo ai superiori e la loro decisione di esonerare in massa tutti gli ospiti dell’istituto dalle inoculazioni.
Ha sottolineato comunque la sua fiducia nei vaccini (cinque figli, tutti vaccinati), i suoi studi successivi sull’argomento e la maturazione delle sue evidenze negli anni a venire (sette nipoti, nessuno vaccinato).
Questa è un’altra affermazione grave…
In pratica, vorrebbe dire che, secondo i dati scientifici in suo possesso, non c’è attualmente una indicazione medica reale per nessuno dei vaccini obbligatori.
Chiedo: “Ma come hanno fatto i suoi nipoti a frequentare le scuole se non erano vaccinati?”
Risponde: “Nessuno ha richiesto dei chiarimenti, perché ben sapevano che sarei andato io a rappresentare le loro ragioni e che i miei argomenti erano incontestabili. Basta studiare e i dati ce li hai”.
Mi ha lasciato le sue 50 diapositive in power-point, ma in realtà ne ha presentato al pubblico solo due.
Si è limitato a discorsi per linee generali.
“Ci vorrebbe un’intera giornata per entrare nel merito di un solo vaccino, e non basterebbe – afferma.
E conclude: Un medico non deve cercare di convincere il paziente, deve solo fornirgli alcuni dati su cui riflettere e da approfondire. Il mio messaggio è che io non sono uno scienziato, sono solo un medico che studia la letteratura scientifica e vede i pazienti. Non credetemi sulla parola. Verificate ogni cosa che ho detto e fatevi la vostra personale opinione. Al governo compete la sua parte, ma la salute individuale e dei figli non si delega. Ognuno si prenda la responsabilità delle sue scelte”.
Intanto, le notizie attuali sono che, in alcune regioni italiane, all’ultima offerta vaccinale ha risposto soltanto l’1% dei medici. Intendiamoci, si tratta di altro genere di vaccini, ben diversi da quelli pediatrici.
Tuttavia sovviene il dubbio che non siano pochi i medici che potrebbero avere perplessità riguardo le vaccinazioni indiscriminate.
Ma è evidente che mai si sognerebbero di esprimersi pubblicamente come Dario Miedico, radiato dopo 50 anni di onorata pratica medica perché “ha divulgato notizie idonee a determinare un pregiudizio dell’interesse generale”.
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