Natale
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NATALE? IL GRINCH IN OGNUNO DI NOI

Il Natale, quel magico periodo dell'anno in cui si avverte l'impellente bisogno di decorare la casa con oggetti che neanche in un'epidemia di buon gusto troverebbero posto. Quella stagione in cui tutti sorridono fintamente più di un politico in campagna elettorale.

 

Infiliamo addobbi luminosi in ogni angolo della casa, come se Babbo Natale avesse bisogno di un faro per atterrare. La verità è che abbiamo più probabilità di attirare zombi alieni in cerca di vita intelligente, ma se il vostro obiettivo è rendere visibile la casa dalla Stazione Spaziale Internazionale, allora fate pure, avvolgete ogni centimetro disponibile.

 

Non dimentichiamoci dell'albero di Natale, quel colosso verde che invade il nostro spazio vitale. Decorare un albero può essere più impegnativo che scrivere una tesi di dottorato.

 

Entrare in un centro commerciale a dicembre è come un safari in Africa, ma con meno animali selvatici e più gente stressata. La ricerca spasmodica del regalo perfetto è più intensa di una partita a scacchi con Kasparov. E alla fine, chi si preoccupa davvero se il regalo è perfetto? Avvolgilo in carta colorata, aggiungi un fiocco e chiudi gli occhi sperando che sia apprezzato. Il vero spirito natalizio si nasconde nella delusione dietro la carta da regalo colorata.

 

Il Natale è l'unico periodo dell'anno in cui si può mangiare un pasto che normalmente richiederebbe una dieta di tre mesi per recuperare. Grazie, Panettone, per essere l'equivalente calorico di una maratona quotidiana. Pranzi e cene natalizie, dove l'arte culinaria incontra la tragedia di chi mangia troppo. Si tratta di un vero e proprio teatro, con i piatti che recitano il ruolo principale e lo stomaco che fa un piccolo cameo. Il segreto è mangiare abbastanza per non offendere la padrona di casa, ma abbastanza poco da non dover pagare il conto calorico per tutto gennaio.

 

Infine i parenti, quella categoria di persone che vediamo solo una volta all'anno per una buona ragione, quella selezione naturale di individui che ti fanno chiedere se la tua famiglia sia davvero una specie a parte. Il momento in cui gli zii e zie dimenticati riappaiono con il loro talento speciale per farti sentire un fallimento in soli 10 minuti di conversazione.

 

In conclusione, il Natale è come una maratona senza scarpe da corsa. Prepariamoci a ridere, a mangiare troppo e a ignorare la lista di buoni propositi. Dopotutto, il Natale è una festa, e nulla dice "felicità" come ignorare temporaneamente la realtà. Buon Natale, o come direbbe qualcuno di più sincero: buona sopravvivenza!


Natale Sto Grinch!

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