“Perché tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi”
Ho scritto un post su facebook qualche giorno fa, era per denunciare un caso di imbrattamento di monumenti naturali. Mi chiedevo chi fosse il decerebrato (sì ho usato questo termine, è un po’ forte lo so) che ha queste idiote esternazioni irrefrenabili, per potergli chiedere: “MA PERCHÉ?”.
Si è aperta ovviamente una discussione, e non solo sul criticabile gesto, ma anche sulla ragione per la quale avessi scritto decerebrat"O" e non decerebrat"A".
Una discussione alla quale ho scelto di non prestare il fianco, subito dopo aver formulato il pensiero:
“Ma veramente 😳?”.
"Ma veramente 😳?" abbiamo bisogno di una "A" ogni volta che usiamo un termine che normalmente, e da sempre, usiamo al maschile?
"Ma veramente 😳?" questa "A" potrebbe fare la differenza?
O si tratta invece di un fugace appagamento per chi sente ancora proprie le “colpe” ereditate?
Mi chiedo dunque, se questa fosse la ragione, se non sia il caso di andare oltre la fugacità di un appagamento, e tornare a tendere al giusto equilibrio delle cose.
Forse così potremmo contribuire ad una reale evoluzione della società e non più a illusori , o peggio, manipolatori e tendenziosi, cambiamenti "gattopardiani".
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